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Come usare iPhone come Hotspot personale

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Dal momento dell’uscita sul mercato del primo iPhone, una delle mancanze più gravi fu quella riguardante l’impossibilità di usare il dispositivo come hotspot personale; di sfruttare con altri dispositivi, cioè, la sua connessione a internet (procedimento detto tethering). Grazie all’aggiornamento a iOS 5.0, però, le cose sono finalmente cambiate, e Apple ha deciso di permettere agli utenti di condividere una connessione 3G con altri dispositivi. Vediamo insieme come si fa, e quali sono i passaggi necessari.

  1. La prima cosa da fare è attivare la rete 3G. Per farlo, recatevi in Impostazioni-> Generali-> Rete -> Dati cellulare, attivando ovviamente la casella relativa;
  2. Adesso siete connessi alla rete in 3G (chiaramente avete bisogno di un abbonamento o un qualche tipo di contratto con un operatore, per utilizzare la connessione). Aprite nuovamente le Impostazioni e cliccate su Hotspot personale;
  3. L’opzione consente di creare, appunto, un punto di accesso alla rete al quale si possono connettere diversi dispositivi. In alto, attivate la casella Hotspot personale;
  4. La vostra rete è stata creata. Nella stessa schermata, vi viene data l’opportunità di creare una password che tenga lontane le connessioni indesiderate;
  5. Confermate e cominciate pure a connettere tutti i dispositivi che vi pare (state ovviamente attenti alla quantità di banda che spendete. Un Mac, ad esempio, consuma molto più di un iPhone in sede di connessione, e fate ovviamente attenzione ai limiti imposti dal vostro operatore nel caso di connessione dati e non flat).
Esattamente come riportato nella schermata di attivazione, ci sono tre modi per attivare la connessione tra i dispositivi: Wi-Fi, Bluetooth e USB, e tutte le indicazioni in merito sono riportate proprio su quella schermata.
La presenza di questa funzionalità ha di certo tappato definitivamente una lacuna che Apple si portava dietro da moltissimo tempo, e per la cui risoluzione, negli anni passati, era necessario ricorrere al jailbreak.
Ma questa è un’altra storia.

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