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Come recedere dallo SPID a pagamento a partire da luglio

Lo SPID a pagamento è ipotesi sempre più concreta per tanti italiani. L’associazione sottolinea che questa situazione danneggia i consumatori, che sono stati incentivati a utilizzare lo SPID per accedere ai servizi della Pubblica Amministrazione e ora potrebbero dover affrontare costi imprevisti. Il Codacons si è dichiarato pronto ad avviare azioni legali contro lo Stato e l’AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) per ottenere rimborsi per gli utenti interessati.

SPID a pagamento
SPID a pagamento

SPID a pagamento e scenari a breve termine

Cosa aspettarsi a medio termine a proposito dello SPID a pagamento? La discussione sulla potenziale onerosità dello SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) non è una novità. La possibilità che il servizio potesse richiedere un corrispettivo di pagamento era stata contemplata fin dalla sua ideazione, nonostante fossero stati previsti fondi pubblici proprio per evitare costi aggiuntivi per i cittadini.

Ora, sembra che la situazione stia per sbloccarsi. Un finanziamento di circa 40 milioni di euro è stato approvato a marzo, e le indicazioni attuali suggeriscono che i versamenti ai diversi provider inizieranno a brevissimo. Questo dovrebbe contribuire a sostenere il servizio e, si spera, a mantenere la gratuità per gli utenti.

Come recedere da Infocert

In tanti non sembrano propensi ad accettare lo scenario dello SPID a pagamento, a prescindere dal tipo di importo che verrà chiesto a partire da luglio 2025 qui in Italia. Se desideri recedere dal contratto con Infocert, puoi:

Inviare una PEC all’indirizzo [email protected].
Inviare una raccomandata A/R all’indirizzo InfoCert S.p.A., – Direzione Generale e Amministrativa – Piazzale Flaminio 1/B 00196 Roma.

Per maggiori dettagli, puoi consultare il sito ufficiale di Infocert (infocert.it), accedere alla web chat con l’assistenza o chiamare il call center al numero 049 78 49 360.
Il Ruolo di PosteID e il Futuro della Gratuità

Attualmente, in Italia ci sono oltre 39 milioni di identità digitali attive, e oltre il 70% è gestito da PosteID. Finché Poste Italiane manterrà la gratuità del servizio, l’impatto di un eventuale costo per lo SPID per i cittadini resterà limitato. Tuttavia, se questo scenario dovesse cambiare, un servizio che è stato promosso come bene pubblico per facilitare l’accesso a dati e documenti potrebbe trasformarsi in un prodotto commerciale. Al momento, a parte Aruba e Infocert, gli altri fornitori di SPID continuano a offrire il servizio gratuitamente.

Se lo SPID dovesse diventare a pagamento, come pensi che ciò influirebbe sull’adozione dell’identità digitale in Italia? Insomma, occhio a quello che avverrà in Italia a partire da luglio 2025 per quanto concerne il tema dello SPID a pagamento.

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