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Il New York Times A Pagamento Entro Il 2011

Il famoso quotidiano newyorkese aveva già annunciato da tempo che avrebbe fatto diventare la sua versione online a pagamento.
Gli introiti web del new york times group nell’ultimo trimestre 2009 sono cresciuti del 10,3% su base annua raggiungendo l’ottima cifra di 102 milioni di dollari. Eppure non è bastato a risollevare la leggera crisi del quotidiano in difficoltà come molti altri cartacei in questo periodo dell’era digitale. Qualche tempo fa l’editore aveva dichiarato che il perfetto equilibrio tra attività cartecee e online, sia a pagamento che non, sarebbe stato raggiunto entro il 2011 quando il giornale aveva in mente di introdurre il tanto chiacchierato paywall riuscendo così a eludere la crisi pubblicitaria almeno in linea teorica.

Oggi è ufficiale il New York Times ha fissato il 2011 come scadenza per il suo futuro, cioè entro i prossimi dodici mesi (che in realtà sembrano un’eternità) la testata introdurrà un sistema a pagamento per la sua edizione online. Eppure negli uffici del quotidiano è vietato pronunciare la parola paywall infatti la dirigenza ci tiene a rendere note alcune specifiche. Questo nuovo sistema si tratterà di una piattaforma mista con alcune sezioni del sito new york times.com che resteranno gratuite per gli utenti occasionali che avranno quindi diritto a una navigazione libera, mentre gli utenti abituali del portale saranno tassati.

Il Ceo Janet Robinson ha dichiarato che questo è un buon modo per avere vendite importanti e incrementare i lettori paganti.

A non essere molto contenti i lettori che sono ancora un pò incruduli e speranzosi che niente possa alla fine accadere. Il problema è che esiste il rischio che i lettori abituali (come qualcuno ha già dichiarato) decidano di non pagare, consapevoli che quelle notizie che non leggono sul NYTimes possono essere facilmente reperite su altri portali gratuitamente.

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