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Nessuna legge su intercettazioni telefoniche più agevoli: come riconoscere la bufala di marzo

Sta circolando in queste ore una nuova catena virale per quanto riguarda le intercettazioni telefoniche, che grazie ad una nuova legge sarebbero più semplici per le Forze dell’Ordine. Il messaggio ha preso piede su WhatsApp prima, quindi su Facebook, in nome di un provvedimento che in realtà non esiste. Cerchiamo dunque di imparare a riconoscere l’ennesima bufala emersa sui social in questo periodo, per evitare di alimentare a nostra volta disinformazione su una questione tanto delicata.

intercettazioni telefoniche
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Il finto provvedimento sulle intercettazioni telefoniche

Alcune indicazioni utili ad inquadrare meglio un provvedimento mai concepito in Italia sulle intercettazioni telefoniche ci arrivano direttamente dal sito bufale.net, tra i più attendibili nel nostro Paese nell’intercettare fake news. In particolare, ci viene riportata la catena nella sua versione originale, per poi spiegare al meglio come abbia preso piede una notizia che a conti fatti non ha alcun fondamento. E che puntualmente alimenta inutili tensioni. Ecco il testo completo:

“Da domani, nuove regole di comunicazione:

Tutte le conversazioni verranno registrate.
Vengono registrati tutti i registri delle chiamate telefoniche.
Tutti i messaggi e le chiamate di WhatsApp vengono registrati.
Monitoraggio di Twitter.
Monitoraggio di Facebook.
Segui tutti i social network e i forum.
Tutti i dispositivi sono collegati ai sistemi dipartimentali dei servizi di intercettazione telefonica del governo CDMX. F
are attenzione a non inviare messaggi o informazioni non necessari contrari alle leggi e ai costumi.
Evitare di condividere informazioni riservate con amici e familiari.
Dillo ai tuoi figli e stai molto attento! Molto!
È importante trasmettere questo messaggio solo oggi, perché domani ci sarà un altro tipo di osservazione.
Incredibile, ma vero. Invia oggi a tutti i tuoi parenti e amici.
“Tutto ciò che scrivi o dici può essere usato contro di te, anche qualsiasi battuta!”
Per chi non lo sapesse”.

Insomma, una bufala nel senso stretto del termine. Il motivo? Al termine della catena troviamo un link che ci rimanda ad un articolo di AGI di fine febbraio, che sulla carta dovrebbe confermare tutto quello che è stato riportato. Al contrario, leggendolo meglio si capisce che la nuova legge sulle intercettazioni telefoniche ci dice il contrario. Dunque, nessun timore per la nostra privacy.

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