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Come creare cartelle su iPhone, iPad ed iPod Touch

Dal momento dell’annuncio di iOS 4.0, una delle caratteristiche che maggiormente ha attratto gli utenti è stata la possibilità di creare cartelle per organizzare meglio i file. Non c’è problema se si hanno troppe icone sullo schermo, basta muoverle in un certo modo e creare le cartelle come meglio si preferisce, così da rendere tutto più comodo e organizzato. Ma nonostante la semplicità delle azioni da compiere (o, paradossalmente, forse proprio a causa sua), la creazione di cartelle non appare sempre intuitiva ed immediata, soprattutto ad un’utente che per la prima volta prende in mano un device con iOS 4.0. Riassumiamo insieme i passaggi necessari.

1. Prima di tutto, rechiamoci nella schermata in cui vogliamo creare la nostra cartella, e facciamo bene attenzione che siano presenti tutte le applicazioni che vogliamo includere. Nel caso non lo fossero, spostiamole tutte lì;
2. Ora è il momento di cominciare a creare la cartella: teniamo premuto un dito su un’applicazione finché non la vedremo tremare, e poi spostiamola su un’altra delle icone che vogliamo includere nella cartella;
3. Ecco fatto, la cartella è creata. A questo punto ci viene data la possibilità di cambiarne il nome (può essere comunque modificato in qualsiasi momento), e di inserire all’interno altre applicazioni.

Non sottovalutate questa possibilità. Piuttosto che avere le applicazioni sparse e disordinate, crediamo sia sempre meglio mantenere un certo ordine. Amiamo il social networking? Bene, creeremo una cartella di nome Social Network in cui metteremo Facebook, Twitter e tutto quello che vi pare; per le applicazioni ludiche, invece, non può mancare la cartella Giochi, e lo stesso si dica per le Utility, i servizi di editing, e tantissime altre cose.

La funzionalità delle cartelle è disponibile per tutti gli iPhone, gli iPad e gli iPod Touch che abbiano installato iOS 4.0 o superiore. Purtroppo, per le versioni precedenti non c’è modo di fare una cosa simile. Certo, a meno di ricorrere al Jailbreak, ma questa è un’altra storia…

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