Tutti coloro che hanno un valore ISEE che non supera la soglia dei 35 mila euro e hanno sottoscritto un mutuo a tasso variabile che, in origine, era legato a una somma non superiore a 2000 mila euro, allora deve stare ben attento per beneficiare di un aspetto molto interessante.
Mutui e Prestiti
Mutui 100%, ecco quali sono le banche che li garantiscono
Una delle novità più interessanti che sono state portate in dote dal Decreto Sostegni Bis è indubbiamente quella che si riferisce alle possibilità offerte ai giovani per l’acquisto della prima casa. Per concludere la trattativa con una banca, si può arrivare fino al 31 dicembre di quest’anno. Insomma, una di quelle opportunità che si dovrebbe cogliere al volo.
Prestiti Agos, ecco quelli più interessanti di agosto
Qualora siate alla ricerca di un prestito e in questi ultimi giorni del mese di agosto abbiate intenzione di dare un’occhiata a quelli più interessanti, proviamo a scoprire quali sono le proposte di una delle società più conosciute e apprezzate in questo settore, ovvero Agos.
Come Ottenere Un Prestito ( Per Cattivi Pagatori O Protestati )
Chi non è riuscito a far fronte a tutte le rate da pagare o si trova in una situazione difficile, in quanto è stato dichiarato fallito o protestato, avrà certamente molta difficoltà ad ottenere un prestito, essendo stato segnalato presso la Centrale dei Rischi nazionale.
Purtroppo, questa condizione preclude le possibilità legate all’ottenimento di un credito, nonostante si possa essere finiti nelle liste come protestati anche solo per una rata del computer non corrisposta.
Per fortuna, però, consapevoli di queste situazioni, alcune società finanziarie si sono attrezzate in modo da ovviare a queste problematiche e almeno offrire soluzioni tampone e di emergenza. I tassi d’interesse, in questi casi, sono più alti e devono essere rispettate della clausole minime. Ad esempio, si deve essere in possesso di un contratto a tempo indeterminato, non importa se come dipendente pubblico o privato.
Un lavoratore autonomo o un libero professionista avrà difficilmente accesso a questa tipologia di credito, se non possiede a sua volta delle garanzie sufficienti ed opportune. Ad esempio, potrebbero essere necessari l’iscrizione di un’ipoteca di primo grado e un garante terzo, che si prenderebbe in cura il debito, in caso di mancati pagamenti.
Per i dipendenti a tempo indeterminato, invece, la trafila è più semplice e, addirittura, si potrebbe immaginare di rivolgersi ad una cessione del quinto dello stipendio, oppure a forme come i prestiti delega e i prestiti cambializzati. In quest’ultimo caso, non dovrebbe essere complicato neppure produrre garanzie sufficienti, essendo le stesse rappresentate dal trattamento di fine rapporto maturato (TFR).
In collaborazione con IoPago.it
Stipulare Un’Assicurazione Vita Sul Mutuo
È davvero utile sottoscrivere un’assicurazione sulla vita, contestualmente all’accensione di un mutuo? La risposta, in linea di principio, non può che essere affermativa, e possiamo provare a vedere insieme il perché, scendendo più nel dettaglio.
L’assicurazione sulla vita, unitamente ad un mutuo, serve ad offrire la massima protezione possibile nei confronti della propria famiglia e dell’abitazione nella quale si vive, il che è importante soprattutto se si rappresenta l’unica fonte di reddito per il partner e i figli.
In pratica, nel caso in cui il sottoscrivente il mutuo abbia stipulato un’assicurazione sulla vita e fosse vittima di un decesso, i suoi familiari potranno essere tutelati, essendo l’assicurazione a garantire per il rimborso delle rate mancanti alla banca.
Rispetto alle garanzie che offre, la polizza sulla vita non ha dei costi particolarmente elevati, e tutto dipende dall’età e dal sesso del richiedente, oltre che dalle sue condizioni di salute e fisiche. Un giovane pagherà meno di una persona in là con gli anni, così come una donna sarà soggetta ad un premio più basso di un uomo, perché la sua aspettativa di vita rimane, a parità di condizioni, più elevata.
Tuttavia, esistono dei modi per risparmiare. Uno di questi è scegliere polizze a capitale regressivo, che modificano il premio, nel corso del tempo, adeguandolo alla differenza di capitale rimasto per il mutuo. Un altro modo è costituito dalla scelta dell’assicurazione proposta dalla propria banca: spesso, le convenzioni stipulate fanno sì che non si tenga conto dell’età del mutuatario, arrivando a risparmiare cifre anche considerevoli.
Differenze Tra Prestito Finalizzato E Prestito Non Finalizzato
Quando c’imbattiamo in qualche opuscolo informativo o in qualche pagina web dedicata ai finanziamenti, possiamo trovarci di fronte alla definizione di prestito finalizzato e prestito non finalizzato. Quali sono dunque, le differenze tra queste due forme di prestito? In primis, il modo di usare il denaro ottenuto. Nel caso di un finanziamento finalizzato, colui il quale riceve la somma richiesta s’impegna a comprare il bene o il servizio che è stato espressamente indicato in sede contrattuale.
Esempi di prestiti finalizzati sono quelli ottenuti per l’acquisto di un’auto nuova, per delle vacanze studio, per l’arredamento di casa, per master all’estero.
Non è chi richiede il prestito ad ottenere, materialmente i soldi, ma chi propone il bene o il servizio. Se il debitore dovesse rivelarsi insolvente, in taluni casi, la società finanziaria si approprierà del bene acquistato, ricavando da esso il capitale prestato. Per far ciò, avrà iscritto un’ipoteca sul prodotto comprato.
Il prestito finalizzato ha comunque dei vantaggi, in primo luogo quelli che sono legati alla grande rapidità con la quale viene istruita la pratica e la facilità con cui si ottiene la somma richiesta. Inoltre, il TAN e il TAEG dovrebbero essere entrambi molto appetibili, nonostante le limitazioni d’uso della cifra desiderata.
A differenza del prestito finalizzato, quello non finalizzato fa sì che si possa disporre liberamente del capitale finanziato, senza dover addurre alcuna motivazione specifica e ottenendo importi anche molto elevati. È in questa accezione specifica che si pongono finanziamenti per così dire, classici, come la cessione del quinto dello stipendio o della pensione.
In collaborazione con IoPago
Prestiti Per Le Casalinghe : Un Giusto Riconoscimento Per Il Lavoro Domestico
Il lavoro domestico dovrebbe essere maggiormente riconosciuto e dovrebbe anche essere destinatario di ulteriori tutele. Le casalinghe non possono fare affidamento su uno stipendio come accade per tanti altri lavoratori, ma la loro opera non è assolutamente meno meritoria e dovrebbe essere rispettata anche dalla società.
Ad esempio, non è mica detto che le casalinghe non possano avere accesso al credito : per fortuna, esistono delle società finanziarie che hanno studiato la possibilità di consentire finanziamenti alle donne che svolgono prevalentemente lavori domestici. Vediamo come.
Normalmente, i prestiti per le casalinghe sono finalizzati all’acquisto di mobili, prodotti ed elettrodomestici che possano aiutarle nello svolgimento delle faccende in casa. Le somme prestate non sono mai molto consistenti ma, di contro, anche le rate sono poco onerose e non gravano particolarmente sul bilancio familiare.
Tuttavia, le casalinghe hanno così la possibilità di compiere acquisti liberamente, con la soddisfazione di poter disporre interamente di una somma personale, intestata completamente a loro.
Di solito, nel caso in cui la richiedente svolga un lavoro fuori casa, anche soltanto part-time, non dovrebbe avere alcun bisogno di un garante; in caso contrario, potrà chiedere al marito di apporre una firma a garanzia del saldo del prestito, rata dopo rata.
Le società finanziarie, anche di un certo prestigio, che operano in questo settore, non sono di poco conto. Possiamo registrare, infatti, nomi come Findomestic o Elastys, sebbene non si faticherà a trovare ulteriori prodotti e soggetti finanziatori, con una semplice ricerca tramite internet o presso apposite agenzie.
Calcolare Il Piano Di Ammortamento Del Mutuo
Con il piano di ammortamento si identifica la tipologia con la quale si decide di restituire all’istituto di credito che ci ha concesso il finanziamento, il capitale richiesto.
In pratica, tramite una comoda tabella, sarà possibile verificare, rata dopo rata, la quota di capitale e la quota d’interessi che si verserà alla banca, in modo tale da poter avere sempre sott’occhio l’una rispetto all’altra.
Tutte le banche sono tenute a procurare ai propri clienti il piano di ammortamento all’atto della stipula del contratto. È possibile che nei primi anni la quota interessi sia molto più elevata della quota capitale: naturalmente ciò dipende anche dal piano di ammortamento prescelto. Ne esistono, infatti, diverse tipologie: alla francese, all’italiana, alla tedesca.
L’ammortamento alla francese è il più diffuso e prevede il pagamento di una rata sempre costante. In questo caso, la somma dovuta per gli interessi non subisce variazioni ed è sempre quella massima prevista dal contratto.
Il calcolo della quota capitale da corrispondere avviene semplicemente sottraendo all’importo totale, gl’interessi già corrisposti.
Nel piano di ammortamento all’italiana, invece, la rata è variabile, perché gl’interessi si calcolano sulla quota di capitale residuo che, via via che si rimborsa il prestito, decresce in modo significativo.
Nel caso, infine, dell’ammortamento alla tedesca la quota d’interessi viene corrisposta in anticipo rispetto alla quota capitale. In pratica, all’inizio, la rata è formata dai soli interessi e, a mano a mano che si procede con i pagamenti, si giunge al punto ovvio che l’ultima rata sarà formata soltanto da capitale.
In collaborazione con IoPago