Innovazioni introdotte in Windows 7

Di Windows 7 non si sa molto, ma ciò che si conosce è interessante (almeno da un punto di vita teorico): un nuovo kernel più snello, una macchina virtuale integrata che permette l’esecuzione di software non compatibili perché “vecchi”, un’interfaccia grafica più semplice.

Una delle caratteristiche che Windows 7 introdurrà è la presenza di una macchina virtuale, adatta a eseguire, i software più vecchi e, poiché tali, non più supportati dal nuovo sistema operativo, l’idea di Microsoft non è di certo rivoluzionaria e innovativa, infatti, già Apple aveva integrato nel nuovo MAC OS una macchina virtuale in grado di caricare il più anziano sistema operativo che era non più compatibile.

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Windows 7: multitouch e altro

Una novità che Windows 7 introdurrà rispetto agli altri sistemi operativi di casa Redmond è il supporto al multitouch che servirà per ravvicinare gli utenti delusi da Windows Vista, un sistema poco riuscito se confrontato ai successi e all’affidabilità di Windows XP; a tale proposito Microsoft è pronta a rifarsi dedicando anni di studio e di duro lavoro allo sviluppo di questa nuova creatura che all’inizio del 2010 sarà rilasciata la prima versione ufficiale e commerciale, mentre sin da metà 2009 saranno distribuite le versioni beta per tutti quegli utenti che desiderano provare e inviare informazioni utili prima della release ufficiale.

La funzione Main

Uno dei concetti che sta alla base di Linux è che un processo esegue sempre uno e un solo programma: si possono avere più processi che eseguono lo stesso programma, ma ciascun processo vedrà la sua copia del codice.
Quando un programma è lanciato il kernel, esegue un opportuno codice di avvio, usando il programma ld-linux.so, che si trova dentro il kernel.

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BSD: uno standard Unix e anche Linux

In questo articolo si farà una breve panoramica riguardante lo standard che nel tempo è stato formalizzato da enti, associazioni, consorzi e organizzazioni varie. Come standard di fatto poiché facente parte di alcune implementazioni molto diffuse vi è BSD.
Lo sviluppo di BSD iniziò quando la fine della collaborazione fra l’Università di Berkeley e l’AT&T generò una delle prime e più importanti fratture del mondo Unix, dal quale derivò direttamente Linux. L’università di Berkeley proseguì nello sviluppo della base di codice di cui disponeva, e che presentava parecchie migliorie rispetto alle versioni allora disponibili, fino ad arrivare al rilascio di una versione completa del sistema operativo, chiamato appunto BSD, del tutto indipendente dal codice dell’AT&T.

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Linux : gestione ed uso della memoria

Una delle risorse base che ciascun processo ha a disposizione è la memoria, la gestione di tale è appunto uno degli aspetti più complessi di un sistema Linux.
In diversi modi i sistemi operativi organizzano la memoria, e i dettagli di basso livello dipendono spesso in maniera diretta dall’architettura dell’hardware, ma quello più tipico, usato dai sistemi come Linux è la cosiddetta “memoria virtuale” che consiste nell’assegnare a ogni processo uno spazio virtuale d’indirizzamento lineare, in cui gli indirizzi vanno da zero a un qualche valore massimo.

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Interfacce con Linux

Un sistema Linux si può pensare come una piramide con le seguenti caratteristiche, che sono descritte di seguito. Al livello più basso si trova l’hardware, formato da CPU, memoria, dischi, terminali e altre periferiche ed è su questa parte che gira il sistema operativo. La sua funzione è controllare l’hardware e fornire a tutti programmi un’interfaccia con le chiamate di sistema.

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Com’è nato Linux

In principio era Unix, in seguito nacque Linux dai principi del precedente sistema. Linux è nato come un progetto personale di studio delle funzionalità di multiprogrammazione dei microprocessori i386 da parte di Linus Torvalds, uno studente all’università di Helsinki. Linus Torvalds decise di trasferire il suo studio dei microprocessori i386 su Minix, con l’idea di realizzare qualcosa di simile a Minix, cominciando da quel sistema operativo, per poi staccarsene completamente. Dopo molto lavoro, Linus Torvalds riuscì ad arrivare a un sistema minimo e soprattutto autonomo da Minix.

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Il kernel

Il kernel è diviso in varie parti, in seguito vi è una suddivisione generale con il compito svolto da ogni singola parte. Anzitutto abbiamo lo Scheduler, il suo compito è di stabilire a intervalli regolari e fissi e sulla base di un opportuno calcolo delle priorità, quale Processo deve essere posto in esecuzione e inviato al processore dalla RAM (Random Access Memory), avviato il processo, esso potrà accedere alle risorse hardware attraverso le opportune chiamate al sistema che restituiscono il controllo al kernel.

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Architettura di un sistema Linux

Il concetto che sta alla base di un sistema Linux è di nucleo, o parlando tecnicamente Kernel; questa parte fondamentale e basilare di un sistema Linux gestisce le risorse fondamentali di tutto il sistema, cioè la CPU (Central Processing Unit), la memoria e le diverse periferiche collegate al computer. Tutto il resto, cioè la parte che prevede l’interazione con l’utente deve essere realizzato tramite programmi appositi che sono gestiti ed eseguiti dal Kernel, che accedono alle risorse hardware tramite le richieste a quest’ultimo.

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4GB di RAM su Linux e Windows XP – Vista

Per permettere al vostro pc di supportare più di 4 GB di RAM, sia per Linux che per Windoxs XP/Vista, esiste una soluzione : abilitare al sistema operativo la modalità PAE (Physical Address Extension), cioè una speciale caratteristica dei processori x 86 che permette di superare i 4 GB di RAM.

4 GB di RAM su Linux e Windows XP/Vista

Questo procedimento si ottiene mediante un indirizzamento a 36 bit, che rimane compatibile con la vecchia struttura a 32 bit, che consente di utilizzare fino a 64 GB di RAM.

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