Home » Sistemi operativi » Linux » Interfacce con Linux

Interfacce con Linux

Un sistema Linux si può pensare come una piramide con le seguenti caratteristiche, che sono descritte di seguito. Al livello più basso si trova l’hardware, formato da CPU, memoria, dischi, terminali e altre periferiche ed è su questa parte che gira il sistema operativo. La sua funzione è controllare l’hardware e fornire a tutti programmi un’interfaccia con le chiamate di sistema.

I programmi eseguono le chiamate di sistema mettendo gli argomenti nei registri ed eseguendo un’istruzione particolare detta Trap che permette di passare dallo stato utente allo stato kernel, le funzioni che permettono questi passaggi sono inserite da una libreria scritta in linguaggio Assembler.

Oltre agli elementi descritte (sistema operativo e librerie di chiamate di sistema, tutte le versioni e le distribuzioni Linux prevedono dei programmi standard, fra essi ci sono: compilatori, programmi che elaborano i testi e i programmi che gestiscono i file.

Questi programmi sono eseguiti direttamente dagli utenti.
Per questo in un sistema si possono riassumere tre diverse interfacce:
1. Interfaccia vera e propria basata sulle chiamate di sistema;
2. La libreria di interfaccia;
3. L’interfaccia formata dall’insieme dei programmi standard di utilità che non hanno niente a che fare con i programmi di sistema.

Allo stato attuale delle cose, i sistemi Linux hanno sostituito l’interfaccia utente per la tastiera con l’interfaccia utente grafica per il mouse, senza cambiare minimamente la struttura del sistema operativo. È questo tipo di potenzialità e di flessibilità che rende il sistema Linux così popolare e gli ha permesso di sopravvivere così bene nell’evoluzione tecnologica. In definitiva, grazie all’organizzazione a livelli separati, ma tra di loro correlati, permette di apportare tutte le possibili modifiche al sistema, senza cambiare tutto il resto e ciò che non interessa cambiare.

Lascia un commento