Come Funzionano Le Procedure Per Le Richieste Di Finanziamento Da Parte Di Associazioni?

Anche le associazioni che non hanno fini di lucro possono accedere a dei finanziamenti, in modo da poter continuare le importanti attività sociali svolte, che siano di natura religiosa, educativa, culturale.

Per usufruire dei finanziamenti si deve o essere un’associazione di volontariato, regolarmente iscritta negli elenchi regionali, così come previsto dalle legge 266 del 1991; oppure un’associazione ONLUS, sempre con iscrizione nell’apposito albo.

Una volta ottenuti i finanziamenti, tali contributi possono essere impiegati per acquistare materiali indispensabili allo svolgimento delle attività previste dallo statuto, oppure possono essere devoluti, a loro volta, ad altri enti pubblici, come per esempio strutture sanitarie. Molto spesso, però, capita che i soldi vengano concessi solo dopo che si è proceduto con l’acquisto del bene, situazione che spesso implica il ricorso a forme di credito bancario. I beni acquisiti, comunque, non possono essere usati che dall’associazione stessa, non possono essere ceduti prima della scadenza di tre anni dalla data di acquisto, né possono essere utilizzato per attività differenti da quelle indicate in precedenza.

Per ottenere i finanziamenti si può presentare apposita domanda al Ministero delle Politiche Sociali, allegando tutta la documentazione ritenuta necessaria. Nello specifico, tutte le notizie che riguardano i dati societari del richiedente, le fatture dei beni comperati, gli eventuali atti di donazione, se i beni sono stati devoluti ad altre strutture, una dichiarazione del rappresentante dell’associazione, riguardante l’utilizzo esclusivo di ciascun bene.

In genere, una volta che la pratica è stata inoltrata ed è stata considerata soddisfacente ai fini burocratici, il contributo viene erogato nell’arco temporale di trenta giorni dal recepimento della stessa.

In collaborazione con IoPago