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Crittografia: una breve introduzione!

La sicurezza delle informazioni è un’esigenza che ha accompagnato la storia dell’uomo fin dalle antiche civiltà.
Nel V secolo a.C. gli spartani inviavano gli ordini ai capi militari tramite messaggi scritti su una striscia di cuoio che, avvolta su un bastone (lo scitale) di un diametro ben preciso, permetteva di leggere il testo in chiaro lungo il bastone. Giulio Cesare cifrava i messaggi sostituendo ogni lettera con quella che nell’alfabeto segue di qualche posizione.
La crittografia (parola che deriva dal greco kryptós: nascosto e graphein: scrivere), non studia come nascondere un messaggio, bensì come nascondere il significato o contenuto di un messaggio (o di un documento) in modo che risulti comprensibile solo al destinatario stabilito dal mittente; essa ha avuto una progressiva evoluzione nel corso dei secoli, fino ai rapidi sviluppi teorici e tecnologici impressi dalla seconda guerra mondiale, che permisero la decifrazione dei codici giapponesi e tedeschi da parte degli alleati.
Oggi buona parte del pianeta vive nella società dell’informazione, basata cioè sull’uso delle informazioni come arte integrante delle attività umane. Pertanto, la sicurezza delle informazioni è diventata una componente della sicurezza dei beni in generale, o security, e non si limita alle tecniche per nascondere il contenuto dei messaggi.
Qualunque programma che si occupi di preservare la sicurezza delle informazioni, persegue, in qualche misura, tre obiettivi fondamentali:
1.    l’autenticità (Gli utenti siano esattamente chi dichiarano di essere);
2.    l’integrità (L’informazione non sia alterata da utenti non autorizzati);
3.    la riservatezza delle informazioni (L’informazione non sia rilasciata ad utenti non autorizzati).

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